L’azione ossidante esplicata dall’ozono ha fatto sì che sin dalla sua scoperta fosse utilizzato come agente battericida, fungicida e inattivante dei virus. Esso è stato utilizzato inizialmente come agente disinfettante nella produzione di acqua potabile, in Francia dal 1906 ed in Germania dal 1972. La scelta dell’ozono fu basata sul fatto che esso è più efficace di altri disinfettanti verso un più ampio spettro di microorganismi.
I diversi batteri mostrano una sensibilità variabile all’ozono: i Gram-negativi sono meno sensibili dei Gram-positivi, i batteri sporigeni si dimostrano più resistenti dei non sporigeni (Kim et al., 1999). Poiché il meccanismo con cui agisce l’ozono è la perossidazione lipidica, la causa della differente sensibilità sarebbe imputabile alla differente composizione lipidica della parete batterica (Khadre et al., 2001; Khadre and Yousef, 2001; Hoff, 1986).
L’inattivazione dei virus è stata finora meno studiata di quella dei batteri; è comunque noto che anch’essa avviene rapidamente in seguito ad ozonizzazione, anche se richiede una somministrazione di gas a concentrazioni superiori rispetto a quella necessaria per i batteri (Kim et al., 1999).
Si è osservato, infatti, che le curve di inattivazione mostrano un rapido abbattimento delle colture fino al 99%; il restante 1% richiede un tempo maggiore per la totale inattivazione. Vari studi effettuati sulla sensibilità dei virus all’ozono hanno dimostrato che i virus provvisti di membrana sono nettamente più sensibili di quelli che ne sono sprovvisti.
Il meccanismo di azione dell’ozono sui virus non è sicuramente quello di una distruzione, come nel caso dei batteri, ma di un’inattivazione; l’azione dell’ozono consisterebbe in un’ossidazione, e conseguente inattivazione, dei recettori virali specifici utilizzati per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere. Verrebbe così bloccato il meccanismo di riproduzione virale a livello della sua prima fase: l’invasione cellulare.
Tabella Inattivazione di batteri, virus, funghi, muffe ed insetti in seguito ad ozonizzazione
(Fonti: Edelstein et al., 1982; Joret et al., 1982; Farooq and Akhlaque,1983; Harakeh and Butle, 1985; Kawamuram et al. 1986)
Organismo | Concentrazione | Tempo di Esposizione |
BATTERI (E. Coli, Legionella, Mycobacterium, Fecal Streptococcus) | 0,23 ppm – 2,2 ppm | < 20 minuti |
VIRUS (Poliovirus type-1, Human Rotavirus, Enteric virus) | 0,2 ppm – 4,1 ppm | < 20 minuti |
MUFFE (Aspergillus Niger, vari ceppi di Penicillum, Cladosporium) | 2ppm | 60 minuti |
FUNGHI (Candida Parapsilosis, Candida Tropicalis) | 0,02 ppm – 0,26 ppm | < 1,67 minuti |
INSETTI (Acarus Siro, Tyrophagus Casei, Tyrophagus Putrescientiae) | 1,5 – 2 ppm | 30 minuti? |
[Fonte Ministero della Salute]
Ozono: Sanificazione ecologica

- Ossigeno O2
- Scarica elettrica e produzione Ozono
- Diffusione Ozono O3
- Inattivazione Virus e Batteri
- Ritorno a O2 con Aria Sanificata
Legislazione Nazionale ed Europea
Il Ministero della Sanità, attuale Ministero della Salute, con protocollo del 31 luglio 1996 nr.24482, ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari.
Il Ministero della Salute con CNSA del 21/10/2010 ha inoltre riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua come agente disinfettante e disinfestante.
Utilizzato dal 2003 per la disinfezione e sterilizzazione dei processi di imbottigliamento dell’acqua, e regolamentato ai fini alimentari dalla Direttiva 2003/40/CE della commissione EFSA del 16 maggio 2003.